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VIRGILIO ANTONIAZZI |
"IL
CORRIERE DI ROMA" Roma,
Domenica 25 Giugno 1989 Improvviso e
del tutto inaspettato l'incontro con Antoniazzi. L'attenzione è subito
catturata dagli sfondi, dai cieli che, a prima vista possono sembrare
una proposta divisionista molto ricercata e di elevata qualità. E
ancora i paesaggi, le figure,l'impostazione, richiamano La sosta è
d'obbligo. Non occorre molto allora, per capire che questo artista non
ha preso in prestito da nessuno e che semmai, molto ha da dare e molto
da lui possono prendere le moderne arti figurative. Uscire da
questo contesto e <<scoprire>>Antoniazzi è oltremodo
gratificante. Troviamo la ricetta per la grande arte, quella che ci è
giunt attraverso tutti i tempi. Un'assoluta padronanza del colore, un
disegno ottimo, un impianto portato alla perfezione per tonalità e
prospettiva: ecco i supporti del talento di questo Artista. Poi la
fantasia ed ancora una sensibilità umana che si snoda in ogni minimo
particolare dei dipinti, radicando l'idea che la scatola dell'uomo mal
possa contenere tanti fermenti. Al pieno
punteggio non è il caso di togliere nulla per la velata nota di
malinconia che in ogni quadro soggiorna: solo un'anima di poeta, poteva
invitarla. Non sappiamo se Antoniazzi scriva versi anche con la penna;
certamente lo fa con i pennelli ed in vario modo, spaziando da larghezze
virgiliane a gozzaniane, piangenti dolcezze. Un quarantenne al quale
auguriamo di raccontarci ancora e per lungo tempo la storia della sua
arte, una storia che, di sicuro, meriterebbe più consistente
approfondimento.
MIRELLA
VIOLI |
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